Pop the world!

Acqua/poca, aria/fetida, guerre/troppe, sglaciazioni/perenni. E poi: incendi, tifoni, bombe d'acqua, onde anomale, emergenza immigrati, epidemie, terrorismi vari, una crescente voglia di leader tendenza low and order, vegani integralisti, tutto bio chilometro zero, LGBTQ+…., la droga che dilaga, antidepressivi come se piovesse, ignoranza diffusa, emergenza carceri, violenza sistematica sulle donne, sui bambini, sui più deboli. L'impressione perenne di essere sull'orlo del precipizio come stile di vita. Insomma, Signora mia, non ci sono più le stagioni di una volta! Ecco, penso che Pop the world! nasca dalle incrostazioni tossiche che tutte queste notizie (?) insieme a molte altre, dopo avermi nutrito per decenni, si sono avviluppate nei meandri del mio cervello stimolando alcune tavole che non sono altro che dei fermo-immagine di alcune delle mie fantasie sviluppatisi per sedimentazione dei temi all'inizio elencati. Definire questa serie a tema ambientale quindi, mi risulta un po' limitativo. Il Mondo, che caratterizza il filo conduttore delle circa venti tavole che compongono la collezione, certo è di frequente un sinonimo di stampo ambientalista, ma si rivela anche un valido interprete che cavalca altre praterie: quelle sociali, ad esempio, quelle della gola, della lussuria, del menefreghismo, dell'educazione (si può ancora dire questa parola?)... Le immagini, come già da qualche anno ho iniziato a fare, sono frutto di un lavoro che integra la pittura delle immagini alle scritte del Pc. Ne emerge, a mio modesto e interessato avviso, un cocktail per palati curiosi e assetati.

                                                                                                                                                                                                G.A.