Biografia

                                                                          di Francesca Sassoli

Se non ci fossero le donne, anche i quadri di Guido Averna non avrebbero motivo di esistere.

Il pittore milanese, infatti, indaga l'universo femminile in ogni sua sfaccettatura, filtrandolo con una robusta dose di ironia e sarcasmo.
"Per forza -ha commentato il giornalista, scrittore ed enigmista Stefano Bartezzaghi- con le lettere di Guido Averna si compone l'anagramma, Guardo in Eva"!

Nell'opera dell'artista, all'immagine si accompagna quasi sempre una scritta, uno slogan che ricorda i suoni sincopati dei fumetti: Slap! Drin! Toc toc!. Il binomio immagine/slogan (tipico della cartellonistica pubblicitaria) ha portato il critico e intellettuale Philippe Daverio a coniare per lo stile di Averna l'efficace sintesi lessicale di "Metapubblicità". Per poi generosamente aggiungere: "Riconoscente alla tradizione della Pop Art, Guido Averna ha ben  metabolizzato la lezione della variante americana, reinterpretandola e restituendocela in maniera decisamente originale". In quanto capace, conclude Daverio, di inventare: "una sua peculiare sintassi artistica". Philippe Daverio con Guido Averna Alla dimensione fumettistica, si rifanno anche i colori che Averna utilizza. Originale la scelta del supporto: quasi sempre si tratta di cartone plastificato riciclato, un materiale che si rivela insuperabile per esaltare la luminosità dei colori. L'artista ha all'attivo decine di esposizioni in Italia e all'estero (Argentina, Spagna, Svizzera, Inghilterra). Quanto alle location, la sua scelta si caratterizza per originalità: oltre alle tradizionali gallerie infatti, dai ristoranti alle discoteche, dai negozi di parrucchieri ai locali alla moda, dai foyer dei teatri alle profumerie, dagli alberghi alle abitazioni private, Averna porta la sua proposta artistica ovunque vi siano occhi per guardare, sorridere e, a volte, riflettere.

CURRICULUM

Nato a Milano nel 1965, terminati gli studi umanistici, Guido Averna collabora come redattore ed inviato per alcuni giornali: Grand Hotel, Il Mattino dell'Alto Adige, Novella 2000. Diventato professionista, nei primi anni '90 lavora come cronista ed inviato per La Notte e La Repubblica (redazione di Milano). Specializzatosi in reportage di taglio turistico (testi e foto), Averna pubblica con regolarità i suoi servizi per le principali testate italiane del settore e non solo: Dove e Gulliver, in primis, senza trascurare Gente Viaggi, Donna Moderna, Soprattutto ed altri. Contemporaneamente, Averna affina e sviluppa quella che, come spesso accade, sembrava essere solo una passione del week-end: la pittura. In seguito alla prima esposizione a Le Biciclette di Milano, nel 2003, viene notato da Elio Fiorucci che promuove le tavole di Averna appendendole alle grucce nel suo negozio in San Babila e vendendole -con l'ironia e l'originalità che lo contraddistinguevano- quasi fossero vestiti. Segue la proficua collaborazione con la gallerista milanese Federica Ghizzoni, ed il fortunato e determinante "sodalizio" col critico ed intellettuale Philippe Daverio, fino alla sua scomparsa nel 2020.  Prima, durante e dopo, Guido Averna ha esposto in Italia e all'estero totalizzando quasi un centinaio di mostre.